In ricordo di Mons. Angelo Cattaneo

Ivan Losio - marted́, 14 giugno 2011

Ricordo proposto al Consiglio comunale del 14 Giugno 2011.

Il 26 Giugno dello scorso anno terminava l’esistenza di Mons. Angelo Cattaneo.
La sua presenza in mezzo a noi, prima come Prevosto, poi come sacerdote cooperatore del Parroco, durava da ben 46 anni. Era infatti il pomeriggio dell’8 dicembre 1964 quando, da prete quasi cinquantenne, fece il suo solenne ingresso come Parroco di Rivolta d’Adda. Quel momento fu per lui l’inizio di un nuovo ministero e per i rivoltani il principio di una nuova e lunghissima esperienza di vita.
Erano anni molto intensi per la vita della Chiesa cattolica e, nel contempo, tempi assai difficili per la convivenza civile. Monsignore seppe configurarsi come punto di riferimento morale per l’intera comunità e non si stancò di indirizzare la coscienza civile verso quei valori di amore e fratellanza che, specie in quegli anni, subirono gli attacchi più violenti.
Fu guida autorevole per intere generazioni, maestro per i fanciulli ed i giovani, esempio per le famiglie, conforto per i malati e sostegno per i più deboli.

 I titoli di Mons. Angelo Cattaneo
 Preposto Parroco di Rivolta d'Adda
 Cappellano di Sua Santità
 Canonico Onorario della Cattedrale di Lodi

Amava incontrare i suoi parrocchiani anche al di fuori degli appuntamenti ecclesiali, specialmente gli abitanti delle cascine.
Seppe suscitare l’impegno e la partecipazione dei cittadini nei confronti dei problemi più seri della comunità. Fondò la Caritas parrocchiale, il Gruppo Antidroga, il Gruppo Famiglia ed il Gruppo di impegno Missionario. Eresse la Sala Ariston, si adoperò con tenacia per la ricostituzione della Corale Polifonica, della Confraternita del Santissimo Sacramento e sostenne la riqualificazione della Banda Cittadina Sant’Alberto mediante la concessione di una nuova sede.
Con le Missioni Parrocchiali del 1980 sul tema “Se Cristo non basta …”, fu promotore di un evento che riuscì a lasciare un’impronta indelebile sulla formazione e sulla coscienza dei rivoltani. Quanto vissuto in quei 10 giorni in compagnia di un nutrito gruppo di Frati Minori di Assisi, si legge ancor’oggi nel vissuto e nel quotidiano di intere famiglie.
La sua presenza fu fondamentale per gli eventi più gioiosi e per quelli più tristi. Ricordo personalmente, poco più di vent’anni fa, quel triste mattino durante il quale un’intera famiglia di quattro persone fu ritrovata trucidata nella propria abitazione. Pur essendo già anziano non esitò a fermarsi davanti a quella casa per l’intera giornata, sotto il sole cocente senza mangiare né bere, finché non gli venisse concessa la possibilità di portare una sua benedizione alle povere salme ed una parola di conforto ai parenti. Non esitò ad aprire le porte degli immobili parrocchiali ai cittadini più disagiati in cerca di una casa e, da buon amministratore, seppe preservare l’intenso patrimonio storico ed artistico della comunità.
A pochi giorni dalla conclusione canonica del suo servizio parrocchiale si spese intensamente per preparare lo storico evento della beatificazione di Padre Francesco Spinelli. I risultati si videro di buon mattino, quel 21 giugno 1992, quando da Rivolta partirono ben 22 pullman alla volta di Caravaggio per vivere quel momento insieme a Papa Giovanni Paolo II.
Monsignore fu anche per me un maestro di vita, un direttore spirituale ed un forte punto di riferimento per le scelte che hanno condizionato la mia esistenza.
Credo che non solo la mia persona, ma la cittadinanza rivoltana intera porterà indelebilmente i segni del suo insegnamento. Scorrendo gli annali della millenaria storia di Rivolta d’Adda, trovare persone come lui che hanno dedicato completamente la loro esistenza alla nostra comunità, è davvero impresa non facile. Spero che i Rivoltani possano ricordare con affetto, stima e gratitudine questa lunga ed intensa esperienza di vita.