Unita' nazionale, bene prezioso

Ivan Losio - sabato, 04 novembre 2006

Il discorso che ho pronunciato nel corso della Cerimonia commemorativa del 4 Novembre a Rivolta d'Adda
 
Cittadini,
 
l'Unità Nazionale che oggi festeggiamo è un bene prezioso ricercato nel corso di molti secoli. Lo ricordava spesso il Presidente Carlo Azeglio Ciampi quando si rivolgeva agli amministratori delle città che andava a visitare. Egli definiva l'unità "un bene prezioso, sognato e voluto" dai grandi patrioti del Risorgimento. Un’esigenza, quella dell’unità, citata anche dall'Inno di Mameli, il nostro Inno Nazionale, che alla seconda strofa recita:
 
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi.
Perchè non siam popolo 
perchè siam divisi.
 
Un bene inestimabile, l'unità del Paese, un bene sognato e voluto da grandi uomini che già vedevano nell'unificazione d'Italia il primo passo verso la costruzione di un'Europa di popoli liberi, di pace, un'Europa unita. Unità d'Italia e unità d'Europa, due facce della stessa medaglia. 
 
Gli eroi del Risorgimento ci consegnarono un'unità territoriale sulla quale con pazienza e determinazione i nostri padri hanno costruito una prestigiosa unità nazionale che, insieme alla Costituzione, ci identifica oggi profondamente come popolo, un popolo che aspira ad essere considerato, apprezzato, onorato nel concerto dei popoli del mondo, innanzitutto in ragione della sua unità.
 
Ma la lotta per l'unità non è finita. Ce n'è anche per noi. 
Ora tocca a noi difendere, conservare e incrementare questa unità contro ogni ignobile tentazione di divisione, di lacerazione del tessuto sociale e civile.
Tocca a noi vigilare affinché le Istituzioni, i Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato si muovano in sintonia, rispettosi delle rispettive autonomie e delle rispettive funzioni e i grandi orientamenti sociali, economici, politici vengano unitariamente concertati assegnando il massimo valore al bene comune di tutti i cittadini 
 
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
 
E’ una lotta che ci vede impegnati anche nel mondo. Il popolo italiano - memore della sua stessa storia - deve essere protagonista sul pianeta nella apertura continuamente tesa ad unire, in Europa come nel mondo. In un mondo agitato dalla guerra e dal terrorismo, in un mondo in cui si fronteggiano forze che credono che la pace, la libertà, la giustizia e la democrazia possano essere frutto della violenza, di contro a forze che operano pazientemente, giorno dopo giorno, a seppellire pietosamente i morti, a lenire le ferite, a ricostruire case e società, a ridare fiducia, a mantenere la pace, a cooperare per lo sviluppo. 
 
Oggi è festa delle Forze Armate. Esse sono nel nostro territorio presidio della nostra sicurezza e in tutto il mondo garanzia di pace e di giustizia. Opera che molti pagano ancor oggi a caro prezzo e nonostante tutto si offrono, si immolano per costruire anche dall’altro capo del mondo, un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra i popoli. 
In questo quadro e in questo spirito noi oggi facciamo festa ai nostri soldati impegnati sul territorio nazionale e nel resto del mondo e rendiamo onore a tutti coloro che sono caduti eroicamente nell'adempimento del dovere. Ricordiamo non solo i caduti rivoltani, dei quali poco fa abbiamo letto i nomi. Il loro ricordo è ancora impresso nei nostri cuori e nei cuori delle nostre famiglie. Oggi vogliamo ricolrdare anche tutti gli altri caduti italiani. Siamo ancora sbigottiti dalla tragedia che qualche anno fa ha colpito i nostri militari a Nassirya. Presto dedicheremo loro, anche qui a Rivolta, un monumento. Tutti dobbiamo avere chiaro il loro insegnamento, affinché il loro sacrificio non resti inutile. Il loro ricordo, il ricordo dei nostri eroi che si sono immolati per difendere la Patria, la pace e la giustizia, deve servire a scuoterci, deve servire a stimolarci ad essere risoluti nell'impegno quotidiano all'interno delle Istituzioni, delle famiglie, della comunità e della società intera, con la fiduciosa certezza che la giustizia e la pace possono e devono essere raggiunti per il benessere di ogni persona, di ogni comunità e di ogni nazione.