Il Crocifisso oggetto di sentenza

Ivan Losio - venerd́, 20 novembre 2009

Lo scorso 2 novembre, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo si è espressa accogliendo il ricorso di una cittadina italiana di origine finlandese che chiedeva la rimozione del crocifisso dalle aule di tutti gli edifici scolastici d'Europa.

Personalmente rimango stupefatto davanti ad una sentenza che non tiene conto del cuore di una grande comunità, l’Europa, che proprio nella corte che l’ha pronunciata ha posto la sua fiducia, delegato la tutela dei suoi cittadini, la garanzia di un patrimonio storico e culturale, la difesa delle proprie radici. E’ davvero sconcertante assistere ad una contraddizione così paradossale e ad un’ignoranza così lampante, da parte di un organismo istituzionale fondamentale per l’equilibrio politico dell’Unione e così rappresentativo degli Stati che vi appartengono. Togliere il crocifisso dalle aule scolastiche come se costituisse un affronto alla sensibilità pubblica, quando invece, racchiude in sé un patrimonio di storia vissuta in lunghi secoli ...
Quei giudici dimostrano di non conoscere l’Europa, di non riconoscere le sue origini e la sua civilizzazione! Danno prova di non sapere nulla dell’opera di San Benedetto, Agostino, Colombano, Cirillo e Metodio, passando per l’attività dei monaci claunicensi che promossero economia e cultura, e via via fino alla predicazione di Giovanni Paolo il Grande. Addirittura disconoscono tutto il Cristianesimo, non solo quello Cattolico, ma anche quello fondato sugli insegnamenti riformati da Lutero, Calvino, Enrico VIII ed altri.
Mi chiedo come questi giudici possano rinnegare quello che è il loro stesso stile di vita e che li ha sicuramente portati, almeno una volta nella vita, a commuoversi davanti alla storia del Natale, a far festa la domenica giorno della risurrezione, a cercare il conforto di una preghiera nei momenti più difficili o a spendersi per una o più persone che sono nel bisogno.
Il Cristianesimo è parte di noi ed è per tutti: per coloro che credono e per quelli che non credono. E’ del tutto innocuo nei confronti di ogni coscienza e di ogni sensibilità. Il crocifisso è per chiunque immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità e gratuità.
Per fortuna i padri dell’Unione Europea non si sono posti il problema di questa o quella appartenenza religiosa. Hanno cercato di delineare l’Europa per quella che era, per come si presentava dopo secoli e secoli di storia. Ed il Cristianesimo non poteva che essere elemento irrinunciabile. Persino la bandiera dell’Unione, che da più parti viene attribuita ad uno statista conosciuto anche in terra cremonese, Ludovico Sforza Benvenuti, rappresenta le dodici stelle della Vergine Maria dell’immagine rappresentata dall’Apostolo Giovanni nel libro dell’Apocalisse. Ciò non fu oggetto di discussione, ma venne accolto da tutti quale simbolo di Unione.
Mi auguro che da più parti si faccia il possibile per non trascurare mai questi concetti che costituiscono il nucleo fondamentale della nostra società.