Argomento del giorno: discarica di amianto

Ivan Losio - luned́, 19 ottobre 2009

Oggi alle 15 si è riunito il Consiglio Provinciale per discutere un nutrito ordine del giorno. Tre dei punti della lunga "tabella di marcia" erano segnati da un unico argomento: la discarica di amianto che un'azienda locale ha progettato di realizzare nel territorio del Comune di Cappella Cantone.
Alcuni consiglieri di minoranza hanno presentato, in relazione a questo tema, due mozioni ed un'interrogazione: le mozioni sostanzialmente per dire "No alla discarica amianto" e l'interrogazione per avere informazioni dall'Assessore all'Ambiente circa gli atti fin qui compiuti dall'Amministrazione provinciale.
Io ed altri consiglieri di PdL e Lega Nord abbiamo replicato presentando ed approvando una mozione sicuramente più realistica che impegnerà la Giunta provinciale a mettere in atto precise attività di controllo su questa questione.
Si sa. Da quando la parola "amianto" è diventata sinonimo di "tumore", non se ne vuole più sentir parlare. Ma occorre tener presente che le stime sulle quantità di ethernit ed altri materiali contenenti amianto presenti sul territorio provinciale, parlano di quasi 600.000 metri cubi di materiale ancora da smaltire. Ciò significa che moltissimo amianto è ancora sIn provincia c'è ancora moltissimo amianto da smaltireulle nostre teste e minaccia la nostra salute. Da qui l'esigenza di smaltirlo, in modo sicuro, con tempi certi e con modalità efficaci e, soprattutto, percorribili. Come? Finchè non saranno state implementate e testate tecnologie alternative alla discarica, il deposito dell'amianto adeguatamente inertizzato sotto terra è quanto di più sicuro si possa ottenere per il suo smaltimento. I brevetti di inertizzazione innovativa non sono ancora considerati completamente sicuri. In Provincia di Brescia, per esempio, è dal 2003 che si sta valutando la realizzazione di un impianto di vetrificazione di cemento-amianto per renderlo inerte ed utilizzabile per varie applicazioni. Non è ancora stato chiarito se il processo di vetrificazione permetta o meno la dispersione di particelle di amianto in atmosfera. E, nel frattempo, lo si seppelisce in discarica.
Continuare a dire "No alle discariche di amianto" significa, quindi, perseguire un obiettivo utopistico e, in questo momento, privo di ogni realistico contenuto.
L'amianto va smaltito. L'alternativa è portarlo su altri territori come è stato fatto finora...
Con la nostra mozione (vedi il testo giù in fondo) non abbiamo voluto dire "Si alla discarica di amianto", ma puntualizzare alcuni aspetti irrinunciabili che la Giunta provinciale dovrà tenere in considerazione su questa tematica. In particolare: chiedere conferma dei dati riferiti alle reali quantità di amianto da smaltire in Provincia di Cremona; creare una commissione di controllo nel caso in cui andasse a compimento il progetto della discarica di Cappella Cantone; essere disponibile a supportare eventuali iniziative di enti territoriali che si impegnassero sulla strada del trattamento del cemento-amianto mediante le più moderne tecnologie di inertizzazione, per esempio: la già citata vetrificazione.
I consiglieri di minoranza, in gran parte rappresentanti della precedente amministrazione provinciale, hanno fortemente criticato il comportamento della Giunta sulla questione della discarica di Cappella Cantone che, lo ricordiamo, all'inizio di settembre ha deliberato il parere favorevole al progetto. Secondo Alloni e Biondi, entrambi ex assessori, la Giunta avrebbe trascurato importanti elementi escludenti che avrebbero permesso, a loro dire, un parere non favorevole alla realizzazione della discarica. Da parte nostra continuiamo a chiederci, ed a chiedere ai diretti interessati, come mai i provvedimenti "anti-discarica" non siano stati presi da coloro che oggi li reclamano e che hanno avuto mesi e mesi di tempo per adottarli. Il parere della Provincia, infatti, era atteso da lunga data, ben prima del nostro insediamento in Amministrazione provinciale.
La risposta che continuiamo a non ricevere ci lascia immaginare che non c'era nient'altro da fare che guardare in faccia alla realtà e rilasciare il parere oggettivamente più sensato. Purtroppo, i nostri colleghi di sinistra non l'hanno mai fatto ed il motivo è molto semplice: era politicamente più conveniente andare in senso opposto, specie a ridosso della scadenza del proprio mandato elettorale. Così non si è mai posto fine ad una questione che ha riempito tante pagine di giornale e consumato chili di inchiostro senza mai giungere ad una conclusione amministrativamente plausibile.
Il nostro è sicuramente un modo di far politica più vicino alla realtà e più orientato a risolvere i veri problemi di un territorio. Ciò significa, nel caso dell'amianto, fare la propria parte, smaltire la propria "immondizia" e prendere tutte le precauzioni del caso. Continuare a rinviare la soluzione, cavalcando posizioni populistiche e surreali al solo scopo di raccimolare qualche voto in più alle successive elezioni, è ciò che la gente ci chiede di non fare. 

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