Allarme, allarme, solo allarme

Ivan Losio - luned́, 07 luglio 2008

Questo è incredibilmente quanto ci aspetta da parte della politica esercitata dalla minoranza rivoltana di centro-sinistra. Sperare in un’idea, una proposta, una bozza di progetto significa, ormai, chiedere troppo a colleghi i quali, in luogo del bene della comunità, sognano il declino dell’avversario politico per sperare di raccogliere le ultime avvisaglie di un consenso, quello del Partito Democratico e della sinistra in generale, ormai sceso ai minimi storici. Tutto questo in totale contrapposizione con le indicazioni veltroniane improntate insistentemente sul dialogo, sulla moderazione dei toni e sull’attività amministrativa cosiddetta ombra basata sull’elaborazione di proposte e progetti alternativi.
“Allarme alla scuola materna! Le iscrizioni aumentano! Le aule scoppiano! E’ ora che qualcuno salti le ferie per occuparsi di questo problema!”
Queste le uniche considerazioni mosse sul giornaletto locale del PD dall’ex assessore ai Servizi Sociali, Angelo Cirtoli, autorevole esponente del partito, su un tema così importante come quello della struttura in uso alla Fondazione Asilo Infantile di Rivolta d’Adda. Un argomento di non poco conto se si considera che gli spazi scarseggiano (la struttura è la stessa di 110 anni fa) e le iscrizioni aumentano in continuazione (negli ultimi due anni la popolazione rivoltana è aumentata bruscamente di quasi mille unità).
Sinceramente mi sarei aspettato qualcosa di ben diverso da chi è stato per ben 5 anni al mio posto di amministratore comunale, da chi ha deciso di portare il numero di abitanti di Rivolta d’Adda da 7000 a 8000 pensando, probabilmente, a come soddisfare nuove esigenze di spazi educativi e di strutture pubbliche: qualche progetto nel cassetto, il frutto di qualche riflessione, qualche suggerimento magari da lui stesso mosso all’amministrazione della Fondazione…
Niente di tutto questo. Solo ed inesorabilmente allarme!
Prediamo atto di questo allarme (guai a smorzarne i toni, in nome della democrazia!) e andiamo avanti per la nostra strada.
Una strada ovviamente lunga, che vede l’Amministrazione comunale e l’Amministrazione della Fondazione in costante contatto ed in continua attività di studio del problema.
La risoluzione non è per niente semplice. Come ricavare nuovi spazi? Come finanziare l’opera di ampliamento della struttura esistente o la realizzazione di una nuova? L’immobile, infatti, non è di proprietà del Comune e nemmeno della Fondazione, ma appartiene al beneficio dell’ex Ospedale Santa Marta ora amministrato dall’ASL. La Fondazione Asilo Infantile non dispone di alcun patrimonio ma amministra le rette applicate alle famiglie ed il contributo comunale.
E’ del tutto evidente che la complessità dell’argomento non si riduce accendendo la miccia sotto i piedi di chi si sta occupando del problema. E’ vero, c’è da recuperare tanto, tantissimo tempo perduto. Si tratta di un’operazione di quelle che, normalmente, si mettono in atto prima di altre. Ma tant’è! Occorre rimanere con la testa sulle spalle e continuare a ragionare senza farsi coinvolgere da mere polemiche di mezz’estate.